mercoledì 26 febbraio 2014

L'Altro



Sinossi:

Manuel Vignola è un uomo assorto nell'esplorazione del proprio io.
Con lui, ad affrontare questa inconsueta catarsi, una moglie distratta, due gemelle peperine e "L'Altro": un consulente alquanto stravagante.

Un diario di bordo dipinto di rosso.
Un thriller grottesco che mette a nudo le piccolezze dell'animo umano e tesse nuovi rivoluzionari atti di crudeltà e liberazione.


Vera Q. è anche autrice di:

"Io sono morto"
Un thriller surreale, una commedia nera che inizia dalla fine.
PierPaolo Fabbris, imprenditore cinquantenne, muore stroncato da un infarto e scoprirà, a sue spese, quanto può essere complicata la vita dopo il trapasso: certezze che si dissolvono per lasciare spazio a nuove strampalate realtà.

"2017 A.D."
Un thriller psicologico, irriverente, a tinte scure, ambientato in un futuro prossimo tutt'altro che roseo, dove quattro vicini di casa condividono ben più del solo pianerottolo...

"La scatola di cioccolatini di Silvia... (e di altre crudeltà)"
Quattro romanzi brevi uniti dallo stesso filo conduttore e dalla medesima matrice: il degrado morale. Una raccolta noir condita da ironia, cinismo e sarcasmo.

La mia recensione

Una famiglia normale: padre, madre, figliolette, cane.
Accade ogni giorno, purtroppo, che proprio all'interno di famigliole del genere si sviluppino tragedie incomprensibili ai più.
"L'Altro" esplora il rapido crescendo di follia di Manuel, in chiave surreale, passando dalla cruda realtà da cronaca ad un contesto decisamente più straniante.
La narrazione coinvolge fin da subito, si arriva impreparati al finale, che come tutti i finali di Vera Q, è spiazzante. Eppure è proprio in questa fase del libro, che vengono fatte riflessioni profonde, sulle quali purtroppo non posso anticipare nulla perché ciò costituirebbe spoiler.
Se avete apprezzato gli altri libri targati "Vera Q", non potete perdervi "LAltro".
Se ancora non la conoscete... è decisamente il momento di dare un'occhiata alle sue creature!


Recensione più quotata

Ennesima stoccata vincente messa a segno da quest’autrice che, dopo tre produzioni originali e dissacranti, riesce a trasformare un Leitmotiv potenzialmente inflazionato – lo si può trovare finanche nella mitologia o nelle fiabe – in uno spunto costruttivo per inserire tra le righe una pungente satira sociale e mediatica. Mi spiace non poter entrare nel dettaglio e spiegare cosa intendo dire ma rischierei di rovinare il piacere della lettura. A proposito della quale urge sottolineare come l’autrice non si faccia scrupolo di indulgere in descrizioni piuttosto “vivide” quando si arriva al climax delittuoso o quando si tratta di dipingere “fisicamente” certi personaggi. Non manca qua e là una certa voglia di strafare con le parole, ma ormai sappiamo che questa è la cifra stilistica dell’autrice e il suo personalissimo marchio di fabbrica.
Voglio spezzare una lancia a favore della brevità del testo. Il racconto ha i tempi e il ritmo giusto, è perfetto così. Punto. Si apre il sipario su un quadretto familiare all’apparenza idilliaco, poi un lungo flashback ci fa rivivere gli eventi che precedono quella drammatica scena iniziale e in dirittura d'arrivo eccola lì, la torsione narrativa cui Vera Q. ci ha abituati in molti suoi scritti.
Ebbene, non servivano altri capitoli o altro brodo, è un gioiellino da divorare così e basta.
Do una stella in più per la genialità di essere partiti da uno spunto apparentemente banale e di cui la letteratura è piena, per farne l’occasione di un momento di riflessione sociale, sui rapporti interpersonali, le dinamiche familiari e di coppia, e l'impatto mediatico sulla vita quotidiana. Siamo sicuri che progresso e evoluzione procedano a braccetto?

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